In una ricerca condotta da Epson, i lavoratori rivelano incubi e segreti del loro “ufficio a casa”
Cinisello Balsamo, 3 giugno 2021 – Una recente ricerca condotta da Epson1 mostra che, anche se il lavoro da remoto si è decisamente evoluto da marzo 2020, questa modalità lavorativa richiede ancora molti miglioramenti, sotto diversi aspetti.
Per lavorare da casa si usano tutti gli ambienti e varie superfici
Dal punto di vista degli spazi, più della metà di chi lavora da casa (51%) ritiene che la propria postazione di lavoro non soddisfi completamente le proprie esigenze. Con il passare dei mesi dalla prima chiusura, oltre la metà delle persone (55%) afferma di aver lavorato in qualsiasi area della casa (camere da letto, corridoi, addirittura bagni, ma anche attici e giardini), mentre una piccola ma considerevole percentuale (6%) ha persino svolto le proprie attività professionali all’interno della propria auto. Tuttavia, il problema non è stato solo trovare un luogo adatto, ma anche e soprattutto avere un’attrezzatura adeguata: oltre la metà degli intervistati (52%) ha finito infatti per lavorare su superfici diverse dalle scrivanie, tra cui – incredibilmente - il pavimento, scatole o casse, assi da stiro, divani e letti.
Molti gli atteggiamenti insoliti durante la giornata di lavoro
Chi ha lavorato da casa inoltre ha dovuto fare i conti con numerose distrazioni: le consegne a domicilio – soprattutto in tempi di lockdown - sembrano essere state il problema più grande, con il 64% delle persone che ha dovuto interrompere una chiamata o un’attività importante perché qualcuno ha suonato il campanello. Il 30%, invece, è stato distratto da una temperatura nella stanza poco adeguata e difficile da regolare: sempre troppo alta o bassa.
Dal punto di vista del comportamento, invece, le persone hanno adottato atteggiamenti insoliti, in considerazione del fatto che i colleghi erano connessi da remoto: oltre un terzo (34%) ha spento la webcam e il microfono durante una riunione, ad esempio per andare in bagno o preparare un drink, mentre un altro quarto (26%) dichiara di aver risposto a una chiamata in biancheria intima o in pigiama e 1 su 20 ha anche ammesso di essersi addormentato durante l’orario di lavoro. Probabilmente il motivo per cui il 45% dei telelavoratori ritiene che la motivazione diminuirà nel caso in cui continuerà a lavorare da casa risiede proprio in questi stress, distrazioni e comportamenti insoliti raccontati nella ricerca.
Se mancano le attrezzature adatte, lavorare da casa crea più stress
Deborah Hawkins, direttrice del Keypoint Intelligence’s Office Group, dichiara: “Motivazione e produttività sono state messe a dura prova in questi mesi di lavoro da remoto. Non è stata un’esperienza negativa per chi aveva gli strumenti giusti, ma se mancano attrezzature da ufficio adeguate, l’impatto è evidente”.
Anche la ricerca supporta queste affermazioni: il 38% sostiene di aver bisogno di una sedia nuova o migliore, il 35% esige un monitor più performante, mentre oltre un quarto (26%) necessita di una nuova stampante e un ulteriore 37% afferma di aver bisogno di una qualità migliore o di una quantità maggiore di inchiostro o toner.
Deborah Hawkins aggiunge: “È chiaro che lavorare da casa non è più solo una situazione temporanea. Dopo il COVID, in Europa prevediamo una significativa riduzione delle giornate lavorative in ufficio: ora le persone sono alla ricerca di soluzioni più durature, alcuni si sono persino trasferiti in una nuova casa alla ricerca di un equilibrio tra vita lavorativa e condizioni abitative e di vita migliori”.
Massimiliano Carvelli, Head of Consumer Sales di Epson Italia, dichiara: “Il lavoro da casa è ormai una realtà per molte persone in tutta Europa e continuerà ad esserlo anche dopo la fine delle chiusure locali e l’emergenza COVID. Questa situazione presenta anche difficoltà, potenziali distrazioni o possibili preoccupazioni per i dipendenti: in breve, lavorare da casa può anche essere stressante“.
L’importanza di poter lavorare in modo funzionale e con gli strumenti adeguati
La tecnologia non deve essere un elemento che fa parte di questo stress: è giunto il momento che lo spazio di lavoro domestico faccia il salto di qualità e, visto che in previsione molti aderiranno a forme ibride di lavoro, è indispensabile che possano lavorare in modo funzionale e utilizzare gli strumenti migliori e più adeguati. È importante quindi trovare una tecnologia efficiente dal punto di vista energetico e in grado di ridurre al minimo i costi a lungo termine: le stampanti EcoTank senza cartucce sono la soluzione adatta. Questi modelli sono dotati di capienti serbatoi e vengono forniti con inchiostro sufficiente per stampare fino a 14.000 pagine2, senza la preoccupazione di effettuare frequentemente la ricarica. Tutto questo si traduce in bassi costi di stampa, risparmio di tempo ed elevata affidabilità, con una stampa di qualità dalla prima all’ultima pagina.
“Invitiamo quindi le persone – prosegue Massimiliano Carvelli – a parlare apertamente con i loro datori di lavoro nel caso in cui avessero bisogno di aiuto, in termini di tecnologia o altro, affinché tutti si possa lavorare da casa in maniera produttiva e serena”.
Indipendentemente dall’allentamento delle restrizioni in alcune aree, il lavoro da remoto avrà un ruolo molto più importante rispetto a prima: entro la fine del 2021, si stima che il 25-30% della forza lavoro lavorerà da casa per diversi giorni alla settimana.
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Gruppo Epson
Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L’azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l’uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.
Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).